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Rappresentazione visiva dell'articolo: Le azioni e la volatilità: come un viaggio in auto

Autore: Salvatore Spinosa

Data di pubblicazione: 28 ottobre 2022

Le azioni e la volatilità: come un viaggio in auto

Maledetta volatilità! Perché il prezzo delle azioni deve muoversi, oscillare a volte in modo così violento? E se volessimo approcciarla con la ragione e non con l’emozione e la paura che attanaglia il risparmiatore medio ad ogni scivolone della borsa, come potremmo farlo?


Il modo c’è eccome…il punto è renderlo comprensibile all’uomo “della strada” a cui non possiamo propinare la nota curva di Gauss (nota a chi? A chi si occupa di statistica, economia, ingegneria e pochi altri).

Ci sarebbe poi un altro modo per misurare la maledetta (o benedetta???) volatilità, più strettamente legato ai movimenti dei mercati; si chiama VIX, un indice che varia in funzione della velocità ed ampiezza con cui i mercati oscillano; in gergo finanziario, è detto “indice della paura” per cui lo escluderei a prescindere. Come possiamo comunicare all’uomo “della strada” in termini di “paura”? È come darsi la zappa sui piedi.

A volte ho sostituito il VIX (per evitare il termine paura) con l’esempio dell’elettrocardiogramma: il grafico che rileva gli stimoli elettrici del nostro cuore diventa estremamente “volatile” quando proviamo forti emozioni. Anche questo esempio, tuttavia, ha una connotazione potenzialmente negativa perché qualcuno potrebbe associarlo ad uno stato patologico.

Abbiamo sempre in mente l’uomo della strada, è lui il nostro riferimento…ed allora rimaniamo in strada.


Che cosa significa sottoporsi a maggiore o minore volatilità? 


L’esempio sia efficace che calzante, volendo restare sulla “strada”, è la velocità in auto.

La velocità a cui viaggiamo in macchina è un indicatore efficace e congruo delle oscillazioni (e dunque della volatilità) che siamo disposti a sopportare quando ci approcciamo ad un investimento azionario.

Io lo spiego così: immagina di essere in auto e di dover andare all’aeroporto per prendere un volo: il tuo obiettivo è quello: hai un orario da rispettare perché l’aereo non aspetta nessuno.

La scelta qui è tua: ti piace viaggiare a velocità sostenuta in modo da arrivare presto e partire da casa dopo, oppure preferisci partire in anticipo e scegliere una velocità più bassa, più tranquilla, anche se questo richiede più tempo?

Oppure ancora decidi di modulare la velocità in base alle condizioni che trovi, perché potrebbe piovere, potrebbe esserci traffico, potresti trovare un’interruzione e dover deviare il percorso e se rallenti troppo in alcuni tratti ti tocca accelerare in altri se non vuoi rischiare di perdere il volo.

Usciamo dalla metafora e torniamo sui mercati azionari: una volta fissato il nostro obiettivo, la meta da raggiungere, che sia la laurea di un figlio o la nostra pensione futura, vediamo di quanto tempo possiamo disporre e le risorse di cui disponiamo. Partendo prima avremo più probabilità di arrivare serenamente alla meta e potremo decidere, con tranquillità, la nostra velocità di percorrenza: lento, sostenuto, veloce, velocissimo.

C’è un solo caso in cui diventa impossibile raggiungere la meta prefissata ed è stare fermi, non far muovere il proprio risparmio ed anzi accettare passivamente di vedere erodere il suo valore a causa dell’inflazione, soprattutto in momenti come quelli che stiamo vivendo.

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