
Autore: Salvatore Spinosa
Data di pubblicazione: 15 luglio 2022
Le obbligazioni ed il rischio emittente
In uno scenario come quello che stiamo vivendo, con oscillazioni quasi drammatiche dei titoli di stato, uno dei fattori che possono influenzare il rendimento di un titolo obbligazionario è il livello di affidabilità dell’emittente ossia di chi chiede a prestito il denaro degli investitori per restituirlo maggiorato di un interesse.
Siamo abituati a sentire dei titoli di Stato che sono delle attività sicure ed in effetti in linea di massima lo sono, seppur con qualche doverosa precisazione.
L’esperienza della Grecia ci ha insegnato che anche gli Stati sono in discussione ed avevamo appreso, con i fallimenti Parmalat, Cirio e quello ancora più eclatante di Lehman Brothers, che l’acquisto diretto delle obbligazioni di singole società, per un risparmiatore al dettaglio, va valutato con grande attenzione.
Ancora oggi, nonostante l’esperienza passata, molti risparmiatori, si fanno guidare dal rendimento e solo da quello; la domanda più gettonata per un consulente rimane sempre: quanto rende?
La domanda in sé è più che lecita ma richiede un’importante appendice: quanto rende si…ma anche quanto è rischiosa, che nel caso di un’obbligazione vuol dire: quanto è probabile che il soggetto a cui presto i miei soldi mi dia l’interesse promesso e soprattutto me li restituisca a scadenza?
Nel giorno in cui sto scrivendo (15 giugno 2022) so che un BTP italiano a 10 anni rende circa 4% all’anno, una rivoluzione fino a solo 6 mesi fa in cui eravamo poco sotto 1%.
Un bund tedesco rende meno della metà, circa 1,7% all’anno (6 mesi fa era a rendimento negativo!).
A questo punto la scelta è facile se guardo solo il rendimento: compro il BTP italiano.
E se il parametro è solo questo, il rendimento, perché a questo punto non buttarsi su un “meraviglioso” titolo turco? Offre una cedola di oltre il 20% all’anno!!! Un vero affare!!!
Possibile che la Germania sia così “tirchia” e la Turchia così “generosa”? Cosa c’è dietro questa enorme differenza di rendimento?
I fattori sono molteplici e noi ne analizzeremo il più importante: il Rating.
Il rating esprime il livello di affidabilità dello Stato, Società o soggetto che chiede denaro in prestito.
A livello mondiale ci sono tre società USA che vengono riconosciute come principali attori di mercato a cui fare riferimento: S&P, Fitch e Moody’s. Recentemente se n’è aggiunta una quarta, la cinese Dagong, per questa “fissazione” dei cinesi di farsi un po' tutto in casa; probabilmente per quella che si appresta a diventare la prima potenza economica mondiale ci può pure stare.
Nella classificazione, ad esempio, di Fitch, il bund tedesco è “AAA”, il BTP italiano è “BBB-” ed il bond turco “BB-”.
Tradotto in soldoni, vuol dire che la Germania offre la massima sicurezza di restituzione del capitale, come una cassaforte inviolabile, l’Italia ha un’affidabilità medio bassa, come tenere soldi nel portafogli in tasca quando si va in giro per la spesa, e la Turchia è “speculativa” (non investment grade - area di non investimento): praticamente è come lasciare il denaro incustodito sul comodino con la speranza che nessuno lo prenda.
Cosa acquistare dunque?
Magari un fondo o un ETF che in proporzione tengono tutti e tre i titoli e molti altri ancora così da creare un portafoglio diversificato con un buon equilibrio tra rischio e rendimento?
Decisamente è questo il mio consiglio se siete investitori poco esperti di obbligazioni; se la scelta dovesse essere di puntare solo su un cavallo sperando che sia quello vincente, in bocca al lupo!
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