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Rappresentazione visiva dell'articolo: Come "suonano" gli strumenti finanziari

Autore: Salvatore Spinosa

Data di pubblicazione: 27 maggio 2022

Come "suonano" gli strumenti finanziari

Oggi vi racconto una storia che parla di poesia, musica, genio e follia e di come tutto questo si possa collegare alla professione che amo svolgere.

Siamo al terzo degli scritti dedicati agli strumenti finanziari e l’obiettivo è sempre quello: comprendere come usare gli strumenti finanziari nel modo corretto in accordo ai bisogni del risparmiatore.


La nostra breve storia si svolge in Sicilia ed in particolare a Canicattì in provincia di Agrigento, dove nel 1922 venne fondata l'Accademia Secolare del Parnaso.

Il Parnaso sarà ben noto a chi ha compiuto qualche studio classico, è il Monte delle Muse, divinità che ispiravano artisti e poeti nel raggiungere il più alto livello nella loro arte. Lo scopo dell’Accademia era cosa diversa e ben meno ambiziosa. Si componeva di un gruppo di simpatici “folli” che discettavano di poesia con pochi obblighi e doveri se non quello di dover credere nell’amore supremo ed essere fedeli alle donne.

Un gruppo di persone che di fatto ha lasciato un segno indelebile nella storia sicula e che si divideva gerarchicamente in “arcadi”: i “maggiori” erano i più ignoranti mentre gli “arcadi” minori erano i veri artisti, i più dotti e preparati che della poesia facevano un'arte vera e propria.

La strana composizione e l’attività dell’Accademia del Parnaso incuriosirono e non poco Luigi Pirandello che nel 1927 scelse proprio il teatro di Canicattì tra le tappe del tour di presentazione di Sei personaggi in cerca d’autore, scelta curiosa per una figura già nota alle platee di tutta Europa e che di lì a qualche anno avrebbe ottenuto l’ambitissimo premio Nobel per la letteratura. Non a caso Pirandello si definiva “figlio del Caos” a testimoniare il forte pensiero relativista che lo accompagnò durante tutta la sua opera.

Il giorno della rappresentazione, la cittadinanza di Canicattì e l’Accademia organizzarono un comitato di accoglienza di cui si parlò in un noto articolo del Giornale di Sicilia.

Quando Luigi Pirandello mise piede fuori dal treno nella stazione di Canicattì trovò una banda ad accoglierlo che, dopo i primi momenti di silenziosa preparazione, cominciò a suonare in suo onore.

L’espressione di Pirandello di fronte a quella rappresentazione è descritta dalle cronache dell’epoca ed a me piace anche immaginarla così: dapprima fastidio misto a stupore che si tramuta via via in un curioso divertimento alla vista e soprattutto all’ascolto di un gruppo di musicisti che suonavano tra loro un pezzo mai sentito prima e totalmente sconclusionato: nessuna armonia, nessun accordo, nessuno strumento si legava all’altro, un frastuono cacofonico che distruggeva ogni senso di bellezza ed armonia in apparente e totale disaccordo con l’idea classica di arte e l’ispirata fama degli arcadi, maggiori o minori che fossero.

Più incuriosito che infastidito, alla fine del pezzo, Pirandello chiese al direttore della banda cosa fosse quello che le sue martoriate orecchie avevano ascoltato e la risposta che ottenne fu del tipo: “Maestro…ce l’avete insegnato proprio voi…ciascuno a suo modo” in questo citando un’altra celeberrima opera teatrale di Pirandello ed intendendo che ogni componente della banda aveva preparato il pezzo che più gli piaceva, infischiandosene del fatto che suonasse bene insieme a ciò che il musicista vicino aveva scelto.

Questa simpatica storia, conclusa con una risata di Pirandello ed una straordinaria rappresentazione della sua opera, che attinenza ha con il mondo degli strumenti finanziari?

Uno dei compiti più importanti e complessi di un consulente finanziario è quello di far suonare gli strumenti che compongono l’orchestra commissionata dal cliente in modo sinfonico, ciascuno in armonia con l’altro.

Se seguissimo solo le mode del momento, senza curarci del disegno generale che è determinato dagli obiettivi di vita ed i bisogni del cliente, ne verrebbe fuori un suono sconclusionato, cacofonico, disturbante, in cui alcuni strumenti prevalgono sugli altri distruggendo il valore dell’armonia, esattamente come la banda che accolse Pirandello.

Ed allora serve che il cliente (committente) per primo sia aiutato a conoscere bene ciò che gli serve, sulla base di ciò che desidera, e grazie a quello il consulente agisca come un direttore d’orchestra che sceglie prima gli strumenti (finanziari) più adatti, poi i musicisti (gestori) che li devono suonare ed infine li armonizza (crea un portafoglio) sulla base di uno spartito chiaro (il piano finanziario).

Per ottenere una sinfonia bisogna accordare gli strumenti, imparare il proprio spartito e soprattutto suonare bene insieme con un direttore che sappia muovere la bacchetta nel modo giusto quando serve. Tutto questo richiede il giusto tempo e tanto, tanto, tanto esercizio.

Per costruire un progetto finanziario efficace il consulente che conosce bene le esigenze del cliente, sulla base del piano concordato, deve selezionare gli strumenti più adatti a raggiungere quell’obiettivo e farli suonare bene insieme, esattamente come un direttore d’orchestra fa con i suoi musicisti.

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