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Rappresentazione visiva dell'articolo: Dal sogno all’obiettivo: non contano solo i numeri

Autore: Salvatore Spinosa

Data di pubblicazione: 30 marzo 2022

Dal sogno all’obiettivo: non contano solo i numeri

Una vita ricca di sogni è la base per poter immaginare il proprio futuro.

Se guardassimo la nostra esistenza con gli occhi di un bambino, con la sorpresa estatica che una vita appena sbocciata prova di fronte alle novità che incontra, anche le più semplici, potremmo essere più felici e liberi di fare scelte anche difficili sentendo meno il peso della responsabilità dell’errore.

Il sogno è la base da cui partire e per essere realizzato va fatto un passaggio fondamentale: dalla qualità alla quantità.

Cerchiamo di definire meglio il concetto con un esempio perché è estremamente importante.

Sono un padre/madre e sogno per il futuro dei figli (ed il mio orgoglio di madre/padre) la possibilità di studiare in un’importante università, per poter godere di opportunità di lavoro consistenti.

Incrementare le proprie competenze con un percorso di studi adeguato è la base per poter ottenere un lavoro ben pagato, l’indipendenza economica dal nucleo familiare di origine (per sganciarli dal “bocchettone” dei genitori, cosa che accade mediamente a 35 anni per uomini e 32 per le donne), poter creare una propria famiglia (o restare single se lo si preferisce), acquistare/ristrutturare una casa, insomma compiere tutti i passi che si desiderano per realizzarsi, poggiando su una base solida.

Se questo è il mio sogno di padre/madre, posso procedere in due modi:

  1. aspettare gli eventi e subirli, sperando che il percorso che i miei figli sceglieranno sia sostenibile dalle mie finanze nel momento in cui saranno cresciuti ed eventualmente trovandomi con la necessità di contrarre un prestito per sostenere quella parte di spesa che non riesco a pagare subito, cosa che peserà sul groppone in modo più o meno grave e che comunque comporterà il pagamento di interessi a debito;
  2. in alternativa posso pianificare fin da oggi quale sarà la spesa futura, stimandola con ottima approssimazione (ad esempio con il calcolatore Epheso Università, gratuito sul sito del Sole24Ore) ed in funzione di questa programmare un piano di risparmio che duri da oggi al momento in cui mio figlio/a inizierà il percorso universitario ottenendo diversi vantaggi: guadagno finanziario dell’investimento, la mia famiglia sarà più serena, più solida e meno indebitata e soprattutto sarà molto più probabile ottenere l’obiettivo avendo già la cifra disponibile quando il percorso universitario comincerà, che sia tutta quella che serve o anche una parte più o meno consistente.

Se, ad esempio, ho stimato che l’università di mia figlia di 6 anni mi costerà 48.000 euro (includendo tasse, vitto alloggio, trasferimenti ed ogni altro costo preventivabile) e volendo rendere disponibile questa somma ai suoi 18 anni, avrò esattamente 12 anni per dotarla di questo capitale.

Se partissi da zero e facessi una semplice divisione, saprei che € 48.000,00 in 12 anni significa dover mettere da parte 4.000,00 euro all’anno, circa € 333,00 al mese e questo se li accumulassi sul conto senza alcun rendimento.

Se, più opportunamente, chiedessi una mano più consistente al mercato investendo in un fondo azionario, certamente con le sue oscillazioni (che grazie al fatto di comprarlo periodicamente vengono di molto mitigate ed anzi diventano delle micro-opportunità di acquisto), e questo PAC rendesse il 5% all’anno, mi basterebbe versare 274 euro al mese per un capitale complessivo nei 12 anni di circa € 36.100,00 (quello che versiamo noi) ed un guadagno di circa 11.900 (che mi ha dato il mercato).

In questo caso l’investimento mi darebbe una mano molto più consistente, “regalandomi” circa ¼ della cifra che mi serve.

Lo stesso ragionamento può essere fatto per raggiungere ogni sogno che in vita possiamo nutrire: la seconda casa al mare, la crociera dei desideri, il viaggio della vita o una pensione che mi permetta di vivere bene quando smetterò di lavorare e realizzare tutti quei desideri che, per mancanza di tempo, durante la vita lavorativa non si possono soddisfare; ed ancora per lasciare un patrimonio importante a chi ci sarà dopo di noi, per far ripartire un ciclo di ricchezza e solidità per le generazioni future.

Ed allora qual è la differenza tra il sogno e l’obiettivo: capire quanto costa, in quanto tempo serve raggiungerlo e quanto è prioritario per la nostra vita.

Quest’ultimo aspetto è determinante e molto trascurato: la scala di priorità.

Ragioniamoci insieme: il mio sogno è la casa al mare, andare in vacanza senza dover penare in mezzo al traffico, la fatica di trovare un parcheggio, il pensiero di dover andare prima per tornare a casa in tempo e rinunciare ad un meraviglioso tramonto in spiaggia. E’ il mio sogno e voglio realizzarlo e nella mia testa va fatto subito, lo voglio ad ogni costo. Allo stesso tempo so che lo Stato non potrà darmi una pensione adeguata e desidero poter stare sereno, so che sarà un problema e voglio risolverlo ma alla fine ho 40 anni e ritengo di avere tempo.

Se ragionassi con queste premesse, al di fuori di ogni logica di pianificazione, la prima cosa da fare in termini di tempo sarebbe comprare la casa al mare e, se non ho tutte le risorse necessarie, magari accendendo un mutuo…alla fine poche centinaia di euro al mese non mi cambieranno la vita.

E la pensione? Per la pensione c’è tempo, quasi 30 anni, ci penserò alla fine del mutuo perché tutto insieme non riesco a farlo.

Se ci pensiamo bene questo comportamento contraddice un principio fondamentale che ogni buon genitore consiglia al proprio figlio: prima il dovere, poi il piacere. E’ come se un adulto (madre/padre/insegnante) dicesse ad un ragazzo di fronte ai compiti da fare a casa, prima pensa a giocare e divertirti e poi, se resta tempo, potrai studiare.

Ed allora ritorno al concetto che stiamo analizzando: la priorità.

Se vogliamo determinare correttamente i passaggi di una pianificazione finanziaria mettere gli obiettivi in ordine di priorità è fondamentale: la pensione viene prima della casa al mare, anche se nel tempo arriverà dopo.

Il generale Patton, uno che qualcosa di strategia ce l'ha insegnata, ci dice che un buon piano messo in pratica subito è decisamente migliore di un piano perfetto che verrà avviato la prossima settimana.

Per questo gli obiettivi prioritari come la previdenza vanno messi subito in pratica, magari riducendo di qualche metro quadro la casa al mare da acquistare; risparmiano quella parte di denaro che servirà per costruire un futuro sereno ed insieme un presente felice.

Buona pianificazione!

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