La tua pensione: quanto ne sai?

Si è appena concluso il mese dell’educazione finanziaria, iniziativa patrocinata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, che come ogni anno cade ad ottobre. 

Proprio in un anno così particolare in cui il COVID ha stravolto le nostre certezze presenti e ci ha tolto il senso del futuro, ho voluto dare un contributo di speranza e conoscenza, affrontando uno dei temi più discussi e ricercati nell’ambito economico e finanziario: la pensione. 

Per questo, il 30 ottobre, abbiamo per circa un’ora compiuto un piacevole viaggio che dai fondamenti dei sistemi previdenziali moderni, passando per le evoluzioni della popolazione, atterra a quello che oggi lo Stato prevede per i suoi cittadini in tema di assegno pensionistico. 

Abbiamo ripercorso le riforme del passato anche recente (Fornero, Quota 100), le incertezze sulla convenienza o meno degli anticipi e trovato risposte a domande del tipo: conviene o non riscattare gli anni di laurea? Cosa si perde se si esercita opzione donna? Meglio aspettare ed avere di più o andare in pensione prima ed accettare un assegno ridotto? Ridotto di quanto?

E chi ancora ha davanti anni, tanti anni, prima di andare in pensione, cosa potrà aspettarsi dai versamenti che con tanto sacrificio conferisce alle casse pubbliche? Si dice che la pensione dei più giovani sarà più bassa, ma di quanto? E perché dovrebbe essere più bassa? Non è possibile che invece le cose nel tempo cambino e migliorino?

Ed infine, se volessi decidere io quando andare in pensione al di là di quello che Stato prevede per me, cosa potrei fare?

Rispondere a queste ed altre domande è esattamente lo scopo dell’educazione finanziaria; e le risposte non dobbiamo trovarle solo per fede, dobbiamo comprenderne il senso, rendendo chiari concetti (come quello di demografia, per fare un esempio) senza i quali non è possibile pianificare con successo il nostro possibile futuro.

Un educatore non fornisce risposte preconfezionate, perché ognuno è un universo a sè stante, con peculiarità e caratteristiche uniche; un educatore suggerisce le domande giuste ed aiuta a trovare le strategie per risolvere problematiche complesse, suddividendole in singoli temi più semplici che siano più facili da comprendere ed affrontare.

Abbiamo tutti di fronte un futuro incerto ma questo non vuol dire che debba essere necessariamente fosco, oscuro; anzi! Possiamo costruire il nostro destino, la parte che è nelle nostre mani, mattone su mattone, con pazienza e tempo, imboccando la strada giusta ai bivi che la vita ci pone di fronte, che non sempre è la più facile e consapevoli che chi sa immaginare il proprio futuro vive meglio anche il presente, è più ricco e molto più sereno.

Vi invito a seguirmi perché il viaggio della vita è molto più bello se fatto accanto a persone che desiderano costruire un futuro migliore.